Dimentichiamoci per un attimo quello che ci sta succedendo, ogni tanto dimenticare fa bene, fa bene alla mente e alla pancia. Così successe a Stephanie Tatin una domenica mattina preparando una torta di mele in gran fretta. Si dimenticò! Dopo aver imburrato e cosparso di zucchero la tortiera, dimenticò di mettere lo strato di pasta brisé e dispose direttamente le mele, che durante la cottura si caramellarono con lo zucchero e il burro. Quando si rese conto dell’errore, aggiunse la pasta sopra alle mele e, a fine cottura, ottenne un dolce al contrario che capovolse nel piatto.
Tutto questo successe a fine Ottocento nel ristorante dell’Hotel du Pin d’or gestito dalle sorelle Stephanie e Caroline Tatin a Lamotte-Beuvron, in Francia.
Questa “dimenticanza” fu la fortuna dei clienti che poi assaggiarono questa meraviglia di dolce: La Tarte Tatin.
(dosi per una tortiera tonda dai bordi 6/8cm alti e di misura 22/25 cm, antiaderente)
- 100 gr noci pelate ( 3 minuti in acqua bollente)
- 100 gr burro ( ammorbidito con le mani )
-
100 gr zucchero
- 1 Una pasta sfoglia
- 1 kg di mele, metà smith ( mela verde) e metà deliziosa.
ATTENZIONE: La qualità delle mele è fondamentale perché altre tipologie di mele si sfalderebbero durante la cottura, e l’acidità delle smith e la dolcezza della deliziosa garantiscono equilibrio al dolce.
Le mele vanno sbucciate, tagliate a metà e private del torsolo.
Procedimento: Tritare grossolanamente le noci, lavorare il burro e lo zucchero, mescolare il tutto con un cucchiaio di legno. Stendere il composto nella teglia e adagiarvi sopra le mele dalla parte liscia, quella del torsolo per capirci, alternando smith e deliziosa. Mettere la teglia sul fornello a fuoco medio un attimo sino a quando lo zucchero non prende colore. Mettere in forno per 20 minuti a 210 gradi. Sfornare e mettere sopra la pasta sfoglia in modo che racchiuda le mele, bucherellare con una forchetta in tre o quattro punti e rinfornare per 15 minuti. Lasciare raffreddare e capovolgerla in un piatto.
Che ci abbiniamo?
RadioBottiglia: “Caro Gianni, che bello partire direttamente dal dolce. D’altronde abbiamo proprio bisogno di coccole. E dato che mi hai sorpreso, ti sorprenderò anche io. Non ti propongo un vino, per ora, bensì un distillato. Uno dei miei preferiti e fatto proprio con le mele: il Calvados! Ce ne sono tanti e diversi in commercio ma nei miei anni da direttore di sala e sommelier mi affidavo sempre a una bottiglia in particolare, che non ha mai deluso me e i miei clienti: Calvados Pays d’Auge Lecompte (5 Anni).