Pouilly Fumé 2022 Domaine des Berthiers

Pouilly Fumé 2022 Domaine des Berthiers: elogio all’attesa

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Review

Vista
9.0/10
Olfatto
8.9/10
Gusto
8.9/10
Intensità
9.0/10
Coerenza
9.4/10
Prezzo
8.8/10
Overall
9.0/10

Il Pouilly Fumé 2022 del Domaine des Berthiers è un vino di rara eleganza, dalla beva snella e stimolante. Una bella bottiglia che testimonia con voce autentica la vocazione del territorio di Saint-Andelain e la ricchezza della sua uva.

Chiaramente questo vino è un 100% Sauvignon blanc. E il Sauvignon che cresce tra Pouilly e Sancerre è certamente il più raffinato al mondo. La varietà aromatica in questa zona ha una tradizione storica lunghissima. È superfluo quindi dire che i vignaioli locali lavorano il Sauvignon con grande maestria e sapienza, gestendo al meglio le corde fortemente aromatiche.

Vigneti di Sauvignon a Verdigny, verso Sancerre
Vigneti di Sauvignon a Verdigny, verso Sancerre

Senza dubbio, però, partono avvantaggiati, grazie ai vigneti posizionati su terreni unici, dove il Sauvignon si è adatto alla perfezione. Terreni ricchi di minerali, tra cui il silicio o quelle che i locali chiamano “Terre Bianche”, tanto per fare due esempi.

Questa zona mitica, che è la parte finale – o iniziale – della Loira (dipende da dove si parte), ha delle dolci colline pressoché tutte vitate. D’estate è un manto verde, dove spiccano solo i borghi antichi. Tra le tante aziende storiche, i maestri dell’enologia, nella Loria c’è anche spazio a delle belle novità. Tra queste ci mettiamo anche la nuova vita del Domaine des Berthiers.

Non è un Domaine come lo immaginiamo nella visione più classica, di fatto è un marchio che fa capo all’azienda Fournier Pere & Fils, di proprietà di un banchiere francese. La grande e moderna cantina di Fournier si trova a Verdigny, minuscolo village circondato dalle vigne, distante appena 8 km da Sancerre.

Una foto direttamente sulle vasche di Fournier
Uno scatto sopra le vasche di Fournier

Questa estate ci sono andato, spinto da due ragioni. La prima perché avevo consumato velocemente tutte le bottiglie del Pouilly Fumé in questione, dell’annata 2021 (che ritengo strepitosa), la seconda perché mi aveva incuriosito il nome di Jean Claude Dagueneau riportato sull’etichetta.

Dato che ci sono poche e ambigue informazioni su questo vino avevo deciso di fare un salto sul luogo di produzione. Ho scoperto una realtà molto grande, tecnologicamente avanzata e molto attenta ai prodotti.

Principalmente i vini di Fournier sono destinati al mercato americano, ed è proprio grazie all’America se il Sancerre ha avuto un enorme successo commerciale. Però Fournier, oltre a produrre un buon Sancerre “base” ha capito l’importanza della selezione dei terroir e del valore dell’identità.

In questo senso il Pouilly Fumé del Domaine des Berthiers mantiene una voce e una etichetta tutta sua. Un mossa di marketing? Sì, ma evidentemente c’è anche l’intento da parte di Fournier di mantenere un prodotto con un’anima propria.

Il nome di Jean Claude Dagueneau campeggia ancora in etichetta

Le vigne da cui nasce questo vino sono speciali e appartenevano a Jean Claude Dagueneau, figura mitica della zona e padre di Didier Dagueneau (altro personaggio leggendario). Quando la sua salute si è aggravata e la gestione dei vigneti era diventata un problema, il Domaine des Berthiers è diventato parte del Domaine Fournier. I vigneti di Pouilly-Fumé del Domaine des Berthiers si trovano sulla collina silicea a sud-ovest del fiume Loira, di fronte ai vigneti di Sancerre.

Recensione: Pouilly Fumé 2022 del Domaine des Berthiers

Vinificazione abbastanza semplice: solo acciaio, sosta di 7/8 mesi sui lieviti. Sicuramente un vino molto raffinato, dove troviamo una buona unione di diversi elementi come la territorialità, l’identità varietale e la piacevolezza di beva. Al momento regala sensazioni floreali di sambuco e note fruttate di pompelmo e mela. Di fondo, poi, troviamo una mineralità importante. Mi preme dire che questo vino è stato assaggiato a inizio Novembre quindi sono certo che col tempo, data anche la notevole concentrazione di frutto, avrà degli sviluppi ulteriormente interessanti. Ad oggi questo vino dell’annata 2022 lo reputo ancora troppo giovane, per quanto sia già un bel bere. E i ricordi della 2021 sono troppo forti e vividi: aveva sviluppato un palato più disteso, degli aromi e dei sapori molto più ricchi. Tra i quali non potrò scordare dei delicati sentori di more e altri frutti di bosco, che per un vino bianco sono piuttosto straordinari. Quindi tenetevi questo Pouilly Fumé 2022 in cantina almeno fino a Giugno 2024, quando, anche per merito della stagione calda, brillerà ancora di più.

Sommelier professionista. Fondatore di RadioBottiglia.com. Fondatore di TheRomanPost.com e autore di The Roman Book (2023). Vive con una gattina che si chiama Malvasia e un labrador chocolate che si chiama Barolo.

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