È avvenuto uno scellerato e vergognoso gesto a Pantelleria, dove è stata rubata l’uva in appassimento dell’azienda Marco De Bartoli. Un atto che ha vanificato l’intero lavoro di un anno, già reso difficile a causa di un’annata molto piovosa.
Il furto è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, in un periodo che sull’isola dovrebbe essere di festa, di serenità e di comunanza tra viticoltori, ovvero proprio in occasione del Pantelleria Doc festival (31/08 – 9/9).
La notizia è stata data da Gipy De Bartoli che si è affidata a Facebook per esprimere tutto il suo dolore e il suo sdegno. Radio Bottiglia l’ha contattata per avere qualche dettaglio in più sull’accaduto.
“Per noi – scrive Gipi – il vino è sempre stato gioie e dolori perché vissuto con passione e amore, non come semplice mestiere o business. Questa mattina la più brutta delle sorprese, di quelle che ti lasciano basiti, increduli: hanno rubato il nostro Zibibbo quasi appassito, quindi per noi ancor più prezioso. Un lavoro enorme di un anno, fra cura della vigna e poi di una difficilissima vendemmia, rubato in una notte. In un territorio dove papà ha iniziato a lavorare con difficoltà, ma caparbietà credendo fortemente in questo vino e dove si dorme con le porte aperte per la fiducia che abbiamo sempre avuto in questa isola. Non ci sono parole, solo delusione e amarezza”.
Dov’è avvenuto il furto?
“Le uve erano messe ad appassire nella nostra proprietà a Bukkuram, proprio di fronte la cantina”.
Fino a quanto è compromessa l’annata a causa del furto?
“L’annata era già difficile. La vendemmia è stata particolarmente dura a causa delle piogge che ci ha costretti a fare molta selezione e le uve raccolte erano in quantità nettamente inferiore rispetto alle altre vendemmie. Hanno rubato proprie le uve selezionate e già con un buon grado di appassimento. È rimasta una piccola quantità di uva parzialmente appassite che abbiamo già messo in vinificazione”.
Quindi per quanto riguarda il Bukkuram 2018…
“Vedremo cosa riusciremo ad ottenere, ma sicuramente l’annata è fortemente compromessa ma la cosa che più ci dispiace è l’atto in se, non tanto la perdita di un imbottigliamento vuol dire che non si può più avere fiducia e ogni anno con l’uva stesa al sole non potremo stare tranquilli”.
Con la regolare denuncia fatta dalla famiglia De Bartoli, saranno i Carabinieri a indagare sul caso. Nel frattempo sono tanti i messaggi di vicinanza che si leggono sui social, da parte dei tanti amici e appassionati dei vini di Marco De Bartoli, sparsi in tutto il mondo.
Aggiornamento 5/09
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