Uno dei territori italiani più vocati per la viticoltura: il Friuli Venezia Giulia. Pubblichiamo questo post per appuntarci le note sulle annate che vanno dalla 2017 alla 2007 (c’è anche la 2018). È utile per noi, come può essere utile anche per sommelier e winelover in generale. È sempre a portata di mano e rintracciabile su Google, precisiamo che il testo di riferimento è una brochure di Lis Neris. Non perché si tratta di una marchetta, ve l’assicuriamo – anzi magari fosse! – ma perché abbiamo grande stima di Alvaro Pecorari, il patron dell’azienda. Oltre a essere una persona onesta, un grande vignaiolo, è uno che conosce davvero le virgole del territorio in cui lavora. Quindi ci fidiamo alla stra-grande.
[n.b., le annate in realtà sono undici 😄]
2018. Senza dubbio è stata un’annata calda, ma le punte di calore estive sono state poche e non così estreme come in alcune annate precedenti. Un periodo vendemmiale più lungo del normale: ogni varietà è maturata con la gradualità delle annate migliori, permettendoci una raccolta mirata e, di conseguenza, una vinificazione ottimale. Nel complesso un’annata superiore alle previsioni, dove i bianchi primeggiano e i rossi sono molto più di una buona promessa.
2017. In primavera, ad un germogliamento precoce, è seguito un periodo freddo che ha lasciato il segno sui vitigni più precoci come lo Chardonnay. Durante l’estate le viti hanno reagito grazie all’alternarsi di ondate di calore e periodi più freschi. Per il vigneto non è stata una stagione ideale, anche se la vendemmia ben distribuita ha riportato la fiducia. I vini bianchi in particolare promettono bene.
2016. Le piogge primaverili, in particolare durante il periodo della fioritura, ci hanno dato qualche preoccupazione, poi, dalla metà di giugno, è arrivata l’estate che ha portato caldo costante, ma non eccessivo, con temperature massime che raramente hanno superato i 30° C. L’uva è maturata con gradualità e questo ha favorito sia i vini bianchi che i vini rossi. Rispetto alla precedente, l’annata ha leggermente più alcol e più acidità: in una parola più energia.
2015. Primavera ideale, estate calda ma mai afosa grazie ai venti orientali di Bora, piovosità discretamente distribuita: una situazione climatica quasi ottimale per il modello friulano. I vini dimostrano una naturale propensione all’equilibrio, vengono favorite la finezza nei bianchi e l’avvolgenza nei rossi.
2014. L’inverno mite e l’estate bagnata sono stati un banco di prova molto impegnativo. La struttura dei vini è più sottile (meno alcol) e l’acidità più sostenuta esalta i profumi e i gusti sapidi. Una situazione più favorevole per i bianchi e meno per i rossi.
2013. Molto probabilmente per i vini bianchi sarà un’annata che farà parlare di sé; è confermato il profilo di un’annata ricca. Prevalgono eleganza e finezza, figlie di una buona stagione estiva e soprattutto di un periodo vendemmiale quasi perfetto. I rossi si dinstinguono più per il morbido ed elegante tannino, meno per struttura.
2012. Un’annata segnata da gelate tardive e dal caldo intenso di agosto. La raccolta ha avuto tempi lunghi, per la diversità di maturazione dei vigneti. L’anima settentrionale dei vini è garantita da eleganza e sapidità per i bianchi, di fragranza e nerbo per i rossi.
2011. L’estate calda ha accelerato il processo di maturazione. La raccolta, iniziata alla fine di agosto, si è prolungata durante tutto il mese di settembre. I vini bianchi dispongono di una struttura superiore con profumi ampi e avvolgenti. Bene i rossi che hanno avuto molti vantaggi da una stagione, per loro, ideale.
2010. Una vendemmia preceduta da un’estate più piovosa del solito e accompagnata da un settembre ideale anche se capriccioso. I vini hanno più acidità e meno alcol, il loro sviluppo si fonda su solide basi sapido/aromatiche, saranno equilibrati e progressivi e potranno riservare soddisfazione nel tempo.
2009. Un’altra vendemmia anticipata, un’altra scossa alle tradizioni. Le temperature elevate che hanno accompagnato la prima parte della vendemmia, sono scese in seguito, allungando i tempi di maturazione delle uve rosse. I vini esprimono una struttura avvolgente, ben integrata con freschezza e sapidità.
2008. La prima parte della stagione è stata più piovosa del solito; ma dalla fine di luglio sole, ventilazione e sbalzo termico si sono fatti sentire. Il frutto e il carattere dei vini sono di buon livello. In generale l’annata è superiore alla precedente.
2007. La vendemmia più precoce che in Friuli si ricordi. Vini bianchi di ottima avvolgenza, ben contrastate la sapidità e l’acidità, assicurano un’evoluzione minerale molto interessante. I rossi, che hanno potuto contare su una esemplare maturazione fenolica, sono molto più di una buona promessa.