Champagne annata 2023

L’annata 2023 in Champagne: Chardonnay magnifico

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L’annata 2023 per i vignaioli della Champagne, ovvero per i cosiddetti Récoltant Manipulant, è stata più che buona e ha dato un raccolto di alta qualità, anche se segnalano una leggera flessione nella quantità di uva raccolta. Scopri le sensazioni raccontate da Larmandier-Bernier, una  delle maison più autorevoli della Côte des Blancs.

“La vendemmia non è stata eccessivamente generosa, ma è stata buona e di alta qualità”

Scrivono da Larmandier-Bernier: “Dopo un inizio d’anno tardivo, con un germogliamento in ritardo di circa 10 giorni, dal 15 maggio al 14 giugno è iniziata una fase di siccità: un mese senza una goccia d’acqua! Questa siccità stava diventando preoccupante per le nostre giovani viti quando, il 15 giugno, una tempesta ha attraversato la Côte des Blancs e la grandine ha colpito alcune delle nostre viti di Vertus. Intorno al 10 giugno, la fioritura è avvenuta nelle migliori condizioni possibili: l’impollinazione è stata storica”.

A questo punto l’estate è stata calda ma non di un caldo eccessivo: “A luglio è arrivato il caldo, ma non troppo, punteggiato da qualche gradita spruzzata. La pioggia ci ha costretti a stare molto attenti alle muffe e soprattutto all’oidio. Ovviamente, le viti stavano crescendo bene, ma anche l’erba…”.

Champagne annata 2023 chardonnay

Quindi a settembre in Champagne hanno iniziato a vendemmiare: “Abbiamo iniziato la vendemmia il 9 settembre e gli Chardonnay erano magnifici. È stata un po’ più precoce del previsto perché il Vertus stava maturando più rapidamente (forse a seguito della grandine di giugno?) mentre i Grand Cru erano in ritardo quest’anno. Li raccogliamo alla fine della vendemmia, quando sono completamente maturi. Dopo una settimana a oltre 30°C, le uve sono eccezionalmente concentrate!”.

L’uva nel dettaglio: “Le bucce sono spesse, quindi gli acini sono perfettamente sani, ma l’estrazione del succo richiede più tempo del solito. Questo fenomeno, già osservato nel 2022, è forse legato al cambiamento climatico, che sembra modificare la struttura delle uve”.

L’annata 2023 è stata più generosa per lo Chardonnay. “Per quanto riguarda le uve Pinot Noir – meno del 10% del nostro vigneto – siamo stati molto attenti al tavolo di cernita e abbiamo selezionato i migliori Pinot per produrre il nostro Rosé de Saignée”.

“Come sempre – fanno sapere dalla Maison di Vertus-, le nostre fermentazioni sono spontanee, per permettere al terroir di esprimersi attraverso i suoi lieviti. Per noi è importante preservare l’autenticità di ciascuna delle nostre parcelle. Ora i vini saranno arricchiti dai lieviti e diventeranno più complessi nelle nostre botti e nei nostri tini fino alla prossima estate. Faremo le prime degustazioni a partire dal giorno di San Vincenzo (22 Gennaio, ndr), per iniziare a prendere confidenza con questa nuova annata”.

Infine l’ultima chiosa dalla Maison: “Si assiste alla nascita di molte certificazioni che inducono a credere che tutti siano biologici. Spesso non sono altro che sistemi di tracciabilità migliorati, alcuni dei quali sono già obbligatori per legge. Alcune incoraggiano addirittura l’uso del glifosato! In conclusione, tante carte ma poche azioni vincolanti”.

Vigneti della Cote des Blancs

Larmandier-Bernier è un’azienda molto attenta all’ambiente, biodinamica dal 1999. Proprio per questa attenzione particolare abbiamo voluto riportare la loro testimonianza sulle nostre pagine. Noi eravamo andati a trovarli qualche anno fa, più esattamente nel 2018. Una trasferta che ci aveva dato tante conferme sulla qualità dei vini e sulla coerenza della filosofia aziendale.

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