Chambolle-Musigny Combe d’Orveaux di Bruno Desaunay-Bisset è un grande vino ma ancora non troppo famoso, per fortuna. Uno di quei vini che appartiene alla zona grigia degli “underrated” o “undervalued“, ovvero viene sottovalutato un po’ da tutti, anche sulle piattaforme online dove gli utenti amano mettere le stelline ai vini.
Forse grazie a questi utenti poco visionari, o troppo fessi, è ancora possibile fare qualche buon affare. Quindi è ancora possibile comprare questo vino a un prezzo incredibilmente accettabile, soprattutto se si prende in considerazione il fatto che venga considerato il fratello “non ufficiale” del leggendario Musigny, praticamente contiguo. Per approfondimenti enografici, consultare “Le vigne della Cote d’Or” [aka La Bibbia] di Armando Castagno, pag. 227.
Bottiglia dunque da annotarsi e da comprare. Ancora meglio da regalare (e ringrazio Monica per la scoperta).
Sull’annata 2019 sono facilmente riscontrabili giudizi molto favorevoli, anzi entusiastici.
Nel calice il vino si dimostra agile e fresco, con sentori ben precisi. Si ritrovano tutte quelle caratteristiche che fanno grandi i vini di Borgogna, tra le quali quella che apprezzo di più, ovvero la magia di un vino che si lascia bere con estrema facilità rivelando allo stesso tempo una bella struttura e una elegantissima trama tannica. Un vino quindi complesso e magicamente senza peso. Una bevuta estremamente piacevole e pazzescamente interessante. Anzi, appassionante.
Un ottimo vino anche in queste calde serate estive, ma è sempre meglio tenerlo un pochino in frigo prima del servizio.